Pensieri: la razionalità e relatività

Razionalità

La razionalità è la correlazione coerente, logica, causale, del valore semantico della esperienza di relazione, del senso dell’esistenza personale, a cui si attribuisce il termine “pensiero”, a-priori del linguaggio; l’empirismo è il debole pensiero relativista, para-logico, riduzionista, a-posteriori del linguaggio, perché il pensiero dipende dalla forma delle parole, dalla morfologia linguistica, il significato delle parole deriva dal significante, e non viceversa.
Il significante è una costruzione necessaria per esprimere il significato intrinseco all’esistenza: il senso, dell’esperienza di relazione, innato alla vita.
Il principio è la vita, non la realtà inerte: la vita è ontologia, logica dell’esistere, necessariamente associata alla corporeità, a cui corrisponde una identità, di natura puramente energetica oppure anche materiale, ontica, fissile.

Relatività

Il termine “relazione” è l’estensione astratta del termine “azione”, in quanto esprime la relatività della nozione di azione, come rapporto causale reciproco, riferito alla nozione di “reazione” che implica un’azione correlata (di senso equiverso oppure controverso), che è sotteso al principio di non contraddizione, equivalente alla nozione di relazione coerente, su cui è basata la stessa nozione di razionalità, il significato concettuale del termine “razionale”, speculare al significato del termine “relazione”.
Il significato del lemma “relazione” è speculare al significato del lemma “razionale”.

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