La Teologia è una scienza? Cosa studia e su cosa si basa?

Il termine teologia deriva dal greco e significa letteralmente “discorso intorno a Dio”. Essa è dunque una disciplina che ha per oggetto di studio Dio e i suoi attributi e che si articola inevitabilmente all’interno di una certa fede religiosa.

Secondo un epistemologo contemporaneo, peraltro dichiaratamente cattolico, Evandro Agazzi, la scienza può essere definita come un linguaggio che parla di un universo di oggetti. Gli oggetti di cui parla la definizione non sono però semplici “cose”. Per oggetto si intende una cosa considerata sotto un particolare punto di vista. Il punto di vista dal quale ci si colloca stabilisce i diversi tipi particolari di scienza. Ad esempio, una semplice penna può diventare oggetto di indagine della fisica, della chimica, della sociologia, della psicologia, dell’economia ecc., a seconda dei suoi particolari aspetti che vengono presi in considerazione. Tuttavia, nonostante le differenze, tutti i punti di vista da cui si collocano le singole discipline scientifiche hanno qualche cosa in comune. L’orizzonte problematico che viene scelto per fare scienza è un orizzonte empirico. In altre parole, il punto di vista comune a tutte le scienze non può prescindere dall’esperienza, intesa come irrinunciabile fonte di conoscenza.

Alla luce di queste due definizioni appare quindi molto difficile considerare la teologia come una scienza. L’oggetto della teologia, infatti, è un tipico concetto metafisico e quindi, per definizione, non analizzabile da un punto di vista empirico. La metafisica è quella disciplina che ambirebbe a una spiegazione ultima (che vorrebbe cioè “tentar di penetrar l’essenza” per dirla con Galileo) della realtà.


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