La famosa domanda posta da Platone, riguardo la natura della bontà, ci chiede se una cosa è buona perché Dio dice che sia buona, o Dio dice che è buona perché è buona. Ciò è noto come il dilemma di Eutifrone (prende il nome dal personaggio di Eutifrone nel “dialogo socratico” di Platone riguardo la bontà).
Il problema sollevato dalla domanda è, per un cristiano, duplice. Prima di tutto, se una cosa è buona solo perché Dio dice che lo sia, allora sembra che Dio possa dire che tutto è buono, e così sarebbe. Ciò potrebbe includere azioni che sappiamo istintivamente essere malvagie, come lo stupro o l’omicidio. Ma non vogliamo una moralità basata sulle dichiarazioni arbitrarie di Dio, e dunque questa scelta sembra pessima per il credente. Tuttavia, se Dio riporta semplicemente la bontà di una cosa, allora Egli non è più il modello di bontà, e sembra al contrario trovarsi alla mercé di qualche modello esterno. Ma non vogliamo che ci sia un modello al di sopra di Dio, al quale Egli debba sottomettersi, dunque neppure questa risposta sembra accattivante. Da qui il dilemma.
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