Nordhavn, la «città ideale» danese sull’acqua tra sostenibilità e suite luxury sospese sul porto

In costruzione in un vecchio porto, è il più grande progetto di sviluppo edilizio della storia scandinava. Ospiterà 80mila persone. Tra mille sorprese

di Enrico Marro

A fine anni Ottanta, Copenaghen era una città in profonda crisi. Il tasso di disoccupazione era balzato al 17,5%, il quadruplo rispetto a oggi, le famiglie abbandonavano un’area urbana sempre più degradata e popolata da anziani, il bilancio del comune si ritrovava in profondo rosso. La capitale danese stava facendo i conti con una drammatica deindustrializzazione e un’economia in stagnazione.

Fu la storica “grande coalizione” messa in piedi nel 1990 tra il premier conservatore Poul Schlüter, il leader socialdemocratico Svend Auken e il sindaco di Copenaghen Jens Kramer Mikkelsen a trovare la più ambiziosa delle soluzioni: un’alleanza trasversale per cambiare completamente volto alla capitale in declino, investendo in infrastrutture e in progetti urbanistici all’avanguardia per attrarre nuovi abitanti e imprese.


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