Solitudine, uno stato difficile da interpretare

Stiamo senza dubbio affrontato un passaggio epocale, per l’accelerazione che la pandemia ha forzato e che ci ha visto rapidamente mettere in discussione la nostra socialità, essendo stata sempre fragile sopratutto nell’ultimo secolo, in quando aimè, il progresso ha aiutato ad accentuare quella solitudine ‘sociale’ che senza ombra di dubbio è l’epidemia più grave di quella che respiriamo. Una solitudine data dal fatto che abbiamo sostituito la comunicazione personale con quella virtuale, scordandoci che quest’ultima era in funzione della prima e non viceversa.

La solitudine sociale è altamente pericolosa, mentre il silenzio interiore è quello che dobbiamo ricercare per poter riscoprire noi stessi, accettare le debolezze, rendersi consapevoli anche dei nostri limiti e valorizzare le nostre virtù di cui spesso non ci rendiamo conto.

Alessandro Cardi


L’importanza di brillare di luce propria:
come sfruttare davvero il dono della vita

Ogni persona dovrebbe imparare a coltivare la propria luce personale così da riuscire a superare le possibili oscurità che la vita ci presenta ogni tanto.

Per brillare di luce propria bisogna conoscersi, capirsi e accettarsi. 

Accettarsi partendo dal proprio vissuto: gli errori del passato non sono oscurità da nascondere, sono esperienze che, nel bene o nel male, hanno arricchito il nostro bagaglio.

Per brillare di luce propria bisogna convalidare le ogni emozione

Chi conosce se stesso e convalida le proprie emozioni senza condannarle o “mutilarle” è davvero pronto ad aprirsi verso il prossimo. La reciprocità dovrebbe partire dalla profonda conoscenza di sé.

Per brillare di luce propria bisogna saper dare ma anche saper ricevere

Se conosciamo noi stessi, possiamo essere più empatici verso gli altri, comprendere i loro punti di vista e condividere le loro gioie. Nella vita bisogna essere aperti biderezionalmente: dobbiamo essere disposti a dare e pronti a ricevere ciò che di bello possono offrirci gli altri.

Per brillare di luce propria bisogna trovare l’equilibrio interiore

E’ difficile avere una buona autostima, credere in se stesso, convalidare e capire le proprie emozioni e azioni, riuscire a ricevere senza riserve ed essere pronti a dare.

La difficoltà sta nei retaggi del passato che lavorano a livello inconscio: rapporti familiari disfunzionali, esperienze traumatiche, relazioni amorose nocive… sono fattori che possono fomentare oscurità in forma di squilibri emotivi. L’oscurità è anche “io non merito di essere felice”, l’oscurità è anche l’auto-condanna, l’oscurità sono tutti quei rapporti che non appagano davvero i nostri bisogni. Per poter appagare davvero i propri bisogni, però, bisogna conoscerli e non fermarsi alla superficialità dei “desideri”.

Nessuno nasce con luce propria. Se nascessimo con auto-consapevolezza e empatia in dotazione, la vita sarebbe molto più semplice. La luce, la fortuna e la felicità, si costruiscono ogni giorno con atteggiamenti e mentalità propositive.

Per avere una mentalità propositiva ci basta essere coscienti che meritiamo di entusiasmarci, di sorridere e di uscire più forti dalle avversità della vita.

(Tratto da PSICOADVISOR se vuoi leggere tutto l’articolo)

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