PRESEPI DAL MONDO
IL PRESEPE AFRICANO, TRA CAPANNE E ANIMALI DELLA SAVANA
La coesistenza di culture religiose diverse, ha permesso che nel Continente Africano anche le tradizioni cristiane ne venissero contaminate.
È così anche per le usanze legate alla Nascita di Gesù. Il Natale dunque si festeggia con pranzi e cene che vedono ricongiungersi parenti e familiari provenienti da villaggi lontani. La musica allieta la festa, mentre le chiese vengono addobbate con fiori e festoni colorati. Tra i simboli tradizionali natalizi, c’è l’albero che spesso è una palma o un mango. Il presepe non è dunque il principale simbolo del Natale in Africa, seppur con il tempo sia diventato opera dell’artigianato locale.
I primi presepi furono importati da missionari francescani e gesuiti come strumento pedagogico per narrare alle popolazioni gli eventi della salvezza cristiana. Erano in gesso non colorato. Con il tempo a prevalere furono i caratteri locali che lo contaminarono, facendo propria la rappresentazione della Natività. Troviamo personaggi dai tratti somatici indigeni e figure stilizzate tipiche dell’arte africana vestite con abiti sgargianti. Il materiale usato è l’avorio, la creta cruda, il legno di ebano intagliato e anche legno meno pregiato, colorato o patinato. Oltre ai personaggi classici, tra le statuine ci sono gli animali della savana e la scenografia è spesso quella del villaggio africano
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