Hikikomori, il fenomeno dei giovani ritirati cresce in Italia. “Ma la colpa non è di Internet”

Condividiamo l’intervista di Lucia Trapani a Matteo Lancini per Valore Responsabile sul fenomeno del ritiro sociale in adolescenza.

C’è una tendenza globale all’individualismo. I giapponesi, popolo individualista per antonomasia, hanno coniato un termine ormai universale: kudoku. L’individualismo, però, può sfociare in malattia. Quando allora Kudoku diventa un problema?

In Giappone da molti anni ormai si parla di hikikomori, letteralmente significa “stare in disparte”, persone che scelgono di ritirarsi socialmente chiudendosi nelle proprie abitazioni. Il fenomeno riguarda per lo più giovani adolescenti maschi che si rifugiano nella loro stanza e tagliano i ponti con il resto del mondo. Durante la pandemia l’aumento di ritirati sociali e dei tassi di suicidi ha portato il Gippone a istituire il Ministero della Solitudine, a conferma della dirompenza dell’altra faccia di Kudoku: la sofferenza legata al senso di solitudine.

Hikikomori: quando la solitudine diventa l’unica possibilità


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