L’ottimismo si impara? Sì, secondo la psicologia

Rinunce, rinvii e risparmi. Sono i tre atteggiamenti degli italiani rilevati dall’ultimo Rapporto Coop di settembre. Niente di nuovo per il nostro Paese. In fondo è la terza volta che lo facciamo negli anni 2000 (11 settembre, crisi finanziaria del 2008 e ora Covid-19) e in qualche modo siamo sempre andati avanti. Come sempre, però, nel mezzo della tempesta fatichiamo a vedere la luce. Per questo l’84% ha deciso di rinviare un’attività o un progetto di vita (figli inclusi) e il 73% ha modificato i comportamenti in un’ottica di risparmio.

Chiara Ferrari, che dirige la divisione Public Affairs di Ipsos, è già da febbraio che cerca di capire il nostro umore e, insieme al suo team, pone regolarmente le stesse domande nel sondaggio L’Italia ai tempi del Coronavirus. «Già la rilevazione di metà settembre conferma, come le precedenti, che tra la preoccupazione per il virus e quella per il lavoro continua a prevalere la prima», spiega Ferrari. Una tendenza che è peggiorata rapidamente nel giro di poco più di un mese a causa delle ultime notizie sul contagio da Covid-19 in Italia. Nell’aggiornamento del sondaggio di Ipsos al 20 ottobre il 65% degli intervistati è preoccupato per le questioni sanitarie, mentre il 26% di quelle economiche (perdita di reddito, lavoro, risparmi). Infatti per quasi 9 italiani su 10 siamo vicini alle seconda ondata di contagi e il timore prevalente (45% delle persone) è quello di contagiare i propri cari, specie se anziani o soggetti a rischio, più che contrarre il virus personalmente (27%). Difficile mostrarsi ottimisti di questi tempi.


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