Appuntandomi un’articolo della mia consueta rassegna stampa mi trovo in difficoltà a capire come il nostro pensiero sul mondo dell’infanzia che abbiamo detto più volte, rappresenta il nostro futuro, i nostri figli, sia a volte visto come una restrizione di una certa libertà educativa.
So benissimo che facendo il filosofo a volte abbiamo lo sguardo protratto al benessere dell’individuo e so benissimo che tutti remiamo per raggiungere questo scopo, ma un mio consiglio sarebbe quello di cercare di coniugare le regole ministeriali con un certo buon senso.
Dice il detto ” predicare bene e razzolare male”, con questo voglio auspicare che una “filosofia di vita reale” sia inserita nei contesti decisionali per dare un valore aggiunto umano e di buon senso all’istituzionalità spesso ingessata e fuori dalla realtà.
Vi invito a leggere l’articolo per meglio comprendere i risvolti psicologici di certe decisioni.
Barriere di plexiglass a scuola, il parere dello psicologo: “L’idea fa rabbrividire, è come vedere i bimbi al guinzaglio”
Fa discutere l’idea del governo di inserire barriere divisorie in plexiglass per garantire un ritorno sicuro a scuola degli studenti.
All’agenzia di stampa AGI, Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta, boccia l’idea della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina: “Pensare ai bambini dentro alle gabbie di plexiglass mi fa rabbrividire, è come vederli al guinzaglio o con la museruola”.
“Quello che ha detto la ministra Azzolina – sottolinea Pellai – è correlato al fatto che hanno seguito questa strada a Wuhan nel post lockdown, ma l’idea è la meno sostenibile, la meno attuabile, la meno a misura di bambino tra quelle che si possono avere. Era stata proposta anche per i luoghi della ristorazione e per andare in spiaggia questa estate, ma è stata subito accantonata”.
Quando un suggerimento fa la differenza
Che sia un pensiero, un link, un video, una lettura… fai la differenza... condividilo su Filosoficamente Parlando
La tua filosofia di vita
può essere uno spunto di riflessione per tanti, condividila.