L’ora di Mimmo

Dieci anni fa, il 4 novembre 2008, mentre Barak Obama festeggiava la nomina a Presidente degli Stati Uniti, Mimmo Di Carlo entrava in via Galvani per la prima volta nei panni di allenatore del ChievoVerona.

Gli States stavano vivendo un momento di eccitazione collettiva e di grandi speranze. A Verona, dalle parti del canale Camuzzoni, almeno in tema calcistico le sensazioni non erano altrettanto colme d’entusiasmo. Lo champagne stappato a giugno alla festa della promozione in A del sodalizio di Luca Campedelli era evaporato. Giuseppe Iachini, il tecnico della risalita, era stato congedato giusto qualche ora prima dello storico evento nel Paese a stelle e strisce. Letale per lui una sonora sconfitta a Palermo, la sesta in dieci gare. Necessaria una scossa, al capezzale di un Chievo in difficoltà era stato chiamato Mimmo Di Carlo. Da calciatore, con la maglia del Vicenza aveva già dimostrato di saperci fare con le imprese. Con all’attivo una vittoria in Coppa Italia e una semifinale europea con i biancorossi – persa col Chelsea non senza rimpianti e recriminazioni – aveva appeso le scarpe al chiodo per dedicarsi alla panchina rilevando quella del Mantova.

LEGGI TUTTO L’ARTICOLO

La tua filosofia di vita
può essere uno spunto di riflessione per tanti, condividila.


    Aiutaci a prevenire lo spam rispondendo alla domanda in numero

    Lascia un commento