L’uomo chi è: Cultura e libero pensiero

La filosofia classica considerava l’uomo come un essere naturale costituito da una essenza immutabile che gli era stata data dalla natura e dalla quale derivavano non solo le leggi biologiche ma anche le regole morali. La cultura non è un vestito che uno possa mettere o togliere a proprio piacimento ma è subordinata alla propria essenza e al gruppo sociale nel quale esso si trova. Della cultura l’uomo non è solamente un soggetto attivo ma anche la parte passiva, egli non deve solo partecipare alla creazione del mondo “costruendo cose”, ma principalmente deve costruire sè stesso per un progetto più ampio di umanità. Ognuno di noi porta qualcosa nel mondo.

L’uomo non è un edificio prefabbricato, che basta semplicemente montarlo come i “Lego”, ma deve anche animarsi. Animarsi significa espandere la propria energia spirituale con l’auspicio che si diffonda attorno a noi e possa diventare un veicolo “influencer” per atteggiamenti e movimenti tesi ad elevare la propria anima e quella delle persone con cui interagiamo.

Radhakrishnam – massimo filosofo indiano del ventesimo secolo – ha scritto:

il vero umanesimo ci insegna che cè nell’uomo qualcosa di più di quello che appare alla sua coscienza ordinaria, qualcosa che genera idee e pensieri, una presenza spirituale più sottile che lo rende insoddisfatto delle sue conquiste puramente terrene. L’unica dottrina che può vantare un antico linguaggio intellettuale è quella che si basa sull’idea che la condizione ordinaria dell’uomo non è la sua essenza più intima che è in lui ma è un sè più profondo che si chiama “soffio vitale” o Spirito, Anima o Mente.

La coltivazione dell’uomo che si attua grazie alla libertà che viene data principalmente dallo Spirito e deve essere mirata ad una dimensione spirituale e morale al di là della dimensione somatica che ogni persona possiede. Questa è la grande lezione di cui siamo debitori oltre al Cristianesimo anche alla filosofia orientale e alla filosofia Platonica.

Sempre il filosofo indiano diceva:

L’intuizione è una forma distinta di esperienza

Questa frase significa che l’intuizione non è semplicemente un modo razionale di pensare, ma è un modo diverso di conoscere la realtà. L’intuizione ci permette di accedere a informazioni e conoscenze che non possiamo ottenere attraverso i processi cognitivi tradizionali.

L’intuizione è spesso descritta come un “sentimento” o una “voce interiore” che ci dice cosa fare o cosa aspettarci. Può essere accompagnata da una sensazione fisica, come un nodo alla gola o un brivido lungo la schiena.

L’intuizione è una capacità che tutti noi possediamo, ma non tutti la ascoltiamo o la usiamo consapevolmente. Tuttavia, l’intuizione può essere un alleato prezioso per prendere decisioni, risolvere problemi e vivere una vita più piena e significativa.

Sarvepalli Radhakrishnan, il filosofo indiano che ha pronunciato questa frase, era un sostenitore dell’intuizione come fonte di conoscenza e saggezza. Egli sosteneva che l’intuizione è un modo di conoscere la realtà che è al di là del pensiero concettuale e che può aiutarci a raggiungere la verità ultima.

L’intuizione è una risorsa preziosa che tutti noi abbiamo a disposizione. È importante imparare a riconoscerla e ad ascoltarla, perché può aiutarci a vivere una vita migliore.

La tua filosofia di vita
può essere uno spunto di riflessione per tanti, condividila.

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