La parola poetica ha dimore di carne

Padre Osvaldo Pol, gesuita, ex alunno e oggi professore, ha scritto quasi tutti questi sonetti qui, a casa sua. Alcuni sono già stati pubblicati, altri appaiono per la prima volta. Le facoltà di Filosofia e Teologia sono liete di presentare questo libro di sonetti dove, in linguaggio poetico, si esprime la sapienza teologica, che è il frutto più apprezzato dalla Compagnia di Gesù nel suo impegno accademico. Può sembrare paradossale che un poeta parli, con linguaggio della terra, di esiliati dalla terra. Può sembrare paradossale ma non lo è, perché la parola poetica ha dimore di carne nel cuore dell’uomo e – al tempo stesso – sente il peso di ali che ancora non hanno spiccato il volo. Arduo dilemma, questo, che santa Teresa esprime poeticamente e misticamente: «Com’è duro quest’esilio!». 


SAPER PERDERE… È LA SAPIENZA?

Dire addio ogni giorno che inizia…

Dare per perso quel ch’era conquistato.

Sentire che il verbo amare ci ha mostrato

il cuore della mestizia…

 

Da ora in poi la gioia ha una sostanza

diversa: sapremo che al suo lato

c’è un’ombra, un tempo demarcato…

Una porta serrata alla speranza.

 

E non deve importare a chi ha concluso,

gli resta ogni partenza…

Anche se il sole brilla oscuro e desolato…

 

Dire addio, troncare l’impellenza

di pretendere ciò che fu negato…

Saper perdere, questa è la sapienza.


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